La banalizzazione dell'amore

Diciamo abitualmente a coloro che ci sono cari: ti amo.

Ma perché diciamo "ti amo" invece di dire semplicemente: mi piaci?

Diciamo "ti amo" perché vogliamo dimostrare il sentimento più sacro, associamo l'amore a ciò che è divino, alle virtù perfette e pure dello spirito e questo è ciò che vogliamo dimostrare.

La banalizzazione dell'amore

Tuttavia si parla molto, ma si pensa poco all'importanza di vivere l'amore, e, in questo modo, è diventato banale, vuoto, praticamente separato dal suo vero significato. Spesso, strategicamente, usiamo l'amore come arma di manipolazione, di realizzazione personale; trasformiamo l'amore in sbarre che imprigionano, in strumenti che modellano; e, così, ci allontaniamo sempre più dal suo vero significato.



Quando diciamo "ti amo" evochiamo e invochiamo il più perfetto, buono e bello, ma è questo che stiamo praticando?

l'amore rispetta
l'amore accetta
l'amore non fa male
All'amore non importa contestare la ragione
L'amore è comprensione e pazienza
l'amore non contratta
l'amore non manipola
l'amore non giudica
l'amore non condanna
L'amore non imprigiona e non cerca di dominare
L'amore non si mostra.
L'amore non fa distinzione

L'amore si manifesta non nelle parole, ma nei nostri atteggiamenti attraverso la sua pura e vera essenza, ancora lontana dalla nostra comprensione;

Diciamo "ti amo" e poi esigiamo il cambiamento, critichiamo, accusiamo, giudichiamo, condanniamo; Amiamo solo chi ci ama, amiamo solo se realizza i nostri gusti, amiamo solo se raggiunge il nostro ideale di perfezione, amiamo se, se, se e se... Non sappiamo amare senza una condizione, e l'amore in sostanza è incondizionato!


La banalizzazione dell'amore

Va tutto bene, questa è la nostra condizione di coscienza in questo momento, ed è così che comprendiamo l'amore, però questo non ha bisogno di cancellare la nostra capacità di valutare, non ci esonera dalla responsabilità di ciò che ci affascina, non Non ci impedisce di riflettere su come stiamo usando quella parola piccola ma di grande significato.


Allora perché non dire "ti amo" con più consapevolezza?

Perché non vivere questo amore nel senso divino, ricordarne il vero significato e praticarlo? Se diciamo "ti amo", è perché vogliamo mostrare il sacro, quindi perché non sperimentare e praticare le virtù di questo sacro?

La banalizzazione dell'amore

È difficile? Sì, non è facile, ma se non siamo disposti a provarci, non sarebbe più onesto e veritiero dire semplicemente: mi piaci davvero?


In questo modo mostreremmo sentimenti coerenti legati alla nostra condizione umana e non cercheremmo di divinizzare un sentimento che non conosciamo ancora.

O si parla e si pratica, o si corre il rischio di banalizzare l'amore, trasformandolo in parole vuote senza essenza.


L'amore è quello che è, è perfetto di per sé, non ha bisogno dei nostri criteri e delle nostre esigenze per esistere. È ed è sempre stato l'inizio, la metà e la fine, e non sarà mai vero finché sarà usato solo come mezzo.

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